Pisa Calcio
Il Pisa Calcio è la principale società calcistica di Pisa.
Inizialmente i colori sociali erano biancorossi e divennero definitivamente neroazzurri nel 1910 in onore dell'Inter vincitrice dello Scudetto.
Nel novembre del 1914, sotto la guida del nuovo Presidente, Giacomo Picchiotti, cominciò l'attività ufficiale del Pisa S.C. con l'iscrizione alla Coppa Federale Toscana.
Le origini della squadra di calcio
Il 26 ottobre 1919 fu inaugurato il nuovo stadio, l'Arena Garibaldi, e nella stagione successiva il Pisa S.C. rappresentava una squadra forte con una società competente e uno stadio nuovo e capiente. L'ingaggio del grande allenatore Ging, ex-capitano della nazionale ungherese fu un'altro evento importante per la storia della società neroazzurra. Nonostante la squadra favorita per la vittoria del titolo regionale fosse l'U.S. Livorno, che rimase in prima posizione per gran parte del campionato, nella partita decisiva disputata all'Arena Garibaldi, il Pisa superò il Livorno per 3-0 aggiudicandosi così la Coppa Toscana per la quinta volta consecutiva.
Il 3 luglio 1921 le due squadre si ritrovarono in finale a Bologna per il titolo centro-meridionale che si concluse con lo storico successo del Pisa sugli amaranto: Pisa S.C. - U.S. Livorno 1-0.
Il Pisa S.C., neocampione Centro-Meridionale, il 24 luglio 1921 disputò a Torino la finalissima per il titolo italiano contro la fortissima Pro Vercelli, ma non bastò una strepitosa prestazione del portiere neroazzurro Gianni (11 presenze in Nazionale) a contrastare i piemontesi: la Pro Vercelli batté il Pisa per 2-1.
Dagli anni venti agli anni cinquanta
A partire dalla stagione 1921-22, a seguito della riforma dei campionati, vi fu l'istituzione della serie A a due gironi ed il Pisa fu inserito nel girone B.
Nel campionato 1925-26, in seguito all'abbandono dell'allenatore Ging e alla cessione avventata di alcuni giocatori, la squadra retrocesse per la prima volta in I Divisione (l'attuale serie B).
Nella stagione 1928-29, dopo un'ulteriore riforma dei campionati, conquistò il 5° posto ma ciò non evitò la retrocessione nella neonata serie C, in cui la squadra restò per quattro stagioni disputando campionati di centro-classifica.
Nel frattempo l'Arena Garibaldi era stata trasformata in un moderno campo sportivo in grado di accogliere fino a 7.000 spettatori e oltre alla tribuna coperta e alla gradinata gemella, l’impianto comprendeva la pista di atletica e i campi per il tennis e la pallacanestro.
. Il nuovo stadio venne ribattezzato Campo del Littorio e fu inaugurato dal vescovo Ercoleni Attuori l'8 ottobre 1931 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.
Nel campionato 1933-34 il nuovo allenatore, l’ungherese Orth, portò il Pisa al 2° posto.
Nella finale disputata a Roma i neroazzurri batterono i friulani per 3 a 1 e tornarono in serie B. Dal 1943 al 1946 vi fu una sospensione dovuta alla II Guerra Mondiale.
Nella stagione 1947-48 la squadra concluse al 2° posto il girone C di serie B, ad un punto dal Palermo. In questa occasione, però, fu aperta un'inchiesta perché due giocatori della Nocerina affermarono di essere stati pagati dal Palermo per perdere la partita contro i rosanero. L'inchiesta fu comunque archiviata ed il Palermo fu promosso in serie A a discapito del Pisa.
La stagione 1951-52 segnò il ritorno in serie C dopo 15 anni e, a distanza di due anni, i neroazzurri si ritrovarono nel campionato di IV serie (l'attuale C2).
Nella stagione 1954-55, anni in cui la situazione finanziaria si fece drammatica, la squadra si classificò al quinto posto. Il campionato seguente riportò invece un evento sfortunato: a metà stagione, di ritorno dalla trasferta di Fabriano, il pullman dell Pisa ebbe un pauroso incidente nel quale molti giocatori rimasero feriti e non poterono giocare per diverso tempo.
La società fu così costretta a far entrare in campo giocatori del settore giovanile e il campionato fu compromesso concludendosi con un'altra retrocessione. I neroazzurri si ritrovarono a giocare in Promozione (l'attuale serie D).
Il Presidente Enrico Ciaranfi ed il Segretario Antonio Bellani affidarono la squadra al tecnico Umberto Mannocci che fece guadagnare al Pisa diverse vittorie e ridando entusiasmo alla tifoseria.
Il 2 giugno 1957 il Pisa, secondo in classifica, affrontò il Grosseto capolista nell'ultima giornata di campionato imponendosi per 1 a 0 e conquistando il meritato ritorno in IV serie e successivamente, vincendo anche l'altro campionato di IV serie, ritornò in serie C.
Anni 60, la conquista della serie A
Nel 1963-64 fu eletto presidente Giuseppe Donati che affidò la squadra a Umberto Pinardi.
Nella stagione successiva (1964-65) il Pisa vinse il campionato con Cervetto e Cosma capocannonieri del raggruppamento.
Dopo 13 anni la squadra tornò in Serie B affrontando 2 campionati, dei quali il secondo(1966-67) fu il piu difficile da superare.
Nella stagione successiva, Donati, insieme al confermato allenatore Lucchi, decise di vendere giocatori validi, come Mascetti e De Min, per acquistare Joan, Annibale, Manservisi, Mascalaito, Piaceri.
Il risultato finale della partita tra Perugia e Bari sancì l'automatica promozione dei neroazzurri in serie A: il campionato, infatti, essendo composto da 21 squadre, prevedeva un turno di sosta per ogni compagine, e al Pisa tale turno era toccato proprio all'ultima giornata.
Purtroppo la squadra non ottenendo i risultati sperati rimase in Serie A soltanto un anno.
La squadra, affidata a Lauro Toneatto, esordì vincendo a Taranto per 2-0. Ma seguì un periodo in cui si alternarono belle vittorie a clamorose sconfitte.
Toneatto fu costretto a dimettersi ed il successore Giuseppe Corradi portò la squadra al 7° posto in classifica. La società si ritrovò in difficoltà economiche e fu costretta ad una serie di cessioni. Così, nel successivo campionato di serie B la squadra apparve nettamente indebolita e tornò in serie C (1971-72 e 1972-73).
Dopo sette campionati di serie C, il Presidente Rota mise la società sul mercato.
Romeo Anconetani e la squadra del Pisa
Nel 1978 la società fu acquistata da Romeo Anconetani che nel campionato 1978-79, nella neonata serie C1, alternò alla guida del Pisa ben tre tecnici: Giampietro Vitali, Gianni Seghedoni e Pier Luigi Meciani, il quale portò i neroazzurri a conquistare la serie B dopo sette anni.
Anche nella stagione successiva, 1979-80 in serie B, i tecnici furono tre: iniziò il confermato Meciani, sostituito poi da Sergio Carpanesi e da Beppe Chiappella che portò la squadra al 14° posto.
Dopo il settimo posto ottenuto nel 1980-81, nella stagione successiva il giovane allenatore Aldo Agroppi portò la squadra a riconquistare la serie A il 13 giugno 1982 dopo 13 anni di attesa. Il miglior piazzamento in serie A rimane l’11° posto della stagione 1982-83.
Ma nella storica e decisiva trasferta contro il Milan, i rossoneri si imposero per 2-1 e per il Pisa fu di nuovo serie B.
Anconetani non si perse d'animo e creò immediatamente un buon gruppo che, guidato da Gigi Simoni, vinse il campionato cadetto del 1984-85 insieme al Lecce. Seguì un solo anno di serie A (1985-86): il Pisa, allenato da Vincenzo Guerini, ebbe un inspiegabile calo che portò la squadra al 14° posto retrocedendo nuovamente in serie B. Ma nella stessa stagione il Pisa conquistò la sua prima Mitropa Cup: nel Novembre del 1985, all'Arena Garibaldi i neroazzurri sconfissero gli ungheresi del Debrecen per 2-0 dopo aver superato nella partita di qualificazione i cechi dell'Olomouc per 1-0.
Nella stagione 1986-87 la squadra fu di nuovo affidata a Gigi Simoni, che nella trasferta di Cremona portò la squadra ad un clamoroso successo per 2 a 1.
Il successivo campionato di serie A (1987-88) si concluse con la conquista del 13° posto sotto le direttive del tecnico Giuseppe Materazzi. Il 30 maggio 1988 all'Arena Garibaldi fu inoltre conquistata per la seconda volta la Mitropa Cup: la squadra ungherese del Vàci Izzó fu sconfitta per 3 a 0.
Nella stagione 1988-89 fu disputata una stagione deludente, ma il Pisa riconquistò subito la serie A, anche se il campionato successivo (1990-91) sotto la guida del tecnico rumeno Mircea Lucescu, poi esonerato, vide il ritorno del Pisa in serie B. I neroazzurri disputarono due campionati in serie B dai risultati deludenti e il terzo campionato, stagione 1993-94, retrocesse causando l'amara fine del Pisa Sporting Club.
A causa dell'inaspettata retrocessione la squadra si trovò di colpo in grosse difficoltà economiche e Romeo Anconetani non riuscì a far fronte al deficit finanziario, così nell'agosto del 1994 il Pisa Sporting Club non fu ammesso al campionato.
Il calcio a Pisa sarebbe sparito se non si fosse costituita subito una nuova società, così alcuni volenterosi personaggi locali iscrissero una nuova società, l'A.C. Pisa, al campionato regionale di Eccellenza, ma la nuova squadra non fu in grado di lottare per la promozione, concludendo all' 8° posto, fra mille difficoltà di carattere burocratico e finanziario.
Una nuova svolta si ebbe quando Roberto Posarelli, Enrico Gerbi e Bruno Meliani fondarono il Pisa Calcio 1995 che, per le garanzie offerte dalla società, fu riaccettato nell'Agosto 1995 nel Campionato Nazionale Dilettanti. L'allenatore Luciano Filippi portò il Pisa in Serie C2 ritornando al calcio professionistico.
Dopo tre stagioni, sotto la guida di Francesco D'Arrigo, i nerazzurri tornarono in Serie C1.
Nella stagione successiva (1999-2000) i nerazzurri abbandonarono il sogno della serie B dopo la sconfitta ai play-off in semifinale in cui furono eliminati dal Brescello.
Il 14 maggio del 2002, il Pisa Calcio passa di mano e viene acquistato da Maurizio Mian, il quale si è alternato alla presidenza con la madre Maria Gabriella Gentili fino al 2005. Nonostante un grande dispendio economico, i nerazzurri non sono riusciti a salire di categoria, neanche nella stagione 2002-03: la squadra, allenata da Simonelli, ha perso la serie B ai supplementari nella trasferta di Bergamo per la finale di ritorno dei play-off contro l'AlbinoLeffe.
Il 1 luglio 2005 è ufficialmente avvenuto il passaggio al nuovo proprietario Leonardo Covarelli che ricostruì la squadra da zero, puntando su giovani emergenti di categoria inferiore e su Manuele Domenicali, allenatore che aveva vinto il precedente campionato di serie C2 con il Gela. I risultati non furono quelli sperati: il Pisa concluse il campionato al 15° posto e riuscì a mantenere la categoria solo dopo i play-out.
All'inizio della successiva stagione, 2006-07, la società si affida al tecnico Piero Braglia e a giocatori esperti di categoria.
Dopo un campionato combattuto, il Pisa conclude la stagione regolare al terzo posto, dietro a Grosseto e Sassuolo. In semifinale play-off i pisani affrontano il Venezia, pareggiando 1-1 nella gara di andata in casa dei lagunari. Nella gara di ritorno, il Pisa supera la squadra veneta per 3-1 e guadagna la finale contro il Monza, vittorioso sul Sassuolo. La domenica successiva il Pisa è impegnato nella difficile trasferta di Monza, che si conclude con una sconfitta per 1-0. La partita di ritorno finisce 1-0 ai tempi regolamentari, costringendo le squadre ai supplementari, che terminano con il punteggio di 2-0.
Il Pisa torna così in B dopo 13 anni di assenza.
Per la stagione 2007/2008 la squadra ingaggia l'allenatore Giampiero Ventura.